Domenica 29 settembre 2019 alle 11.00 presso la Galleria Civica d’Arte “Celso e Giovanni Costantini” si terrà la cerimonia inaugurale della mostra
“Il Furmiàr” di Stefano Jus
Ci conducono in un mare primordiale le opere recenti di Stefano Jus: una terra sabbiosa o una nebulosa semideserta sono i luoghi in cui avvengono esodi di uomini senza rifugio e senza meta, in cui gli accampamenti provvisori e i ripari di fortuna rappresentano una situazione complessa e certamente dolorosa, che l’artista ritrae senza esaltarne la tensione e senza spegnerne la luminosità e la speranza. Non si tratta semplicemente di descrizione di tragici eventi che caratterizzano la storia contemporanea quanto, piuttosto, di visioni di un’Umanità che ha perso la capacità di vivere insieme, di condividere valori, interessi, compiti e riferimenti.
Minata alla base (nell’insieme di relazioni complesse, solidali, attente al benessere e al rispetto di ciascuno, dell’ambiente e della comunità) l’idea della società occidentale contemporanea è rappresentata, concettualmente, da un condominio asettico in cui ciascuno vive senza conoscere l’altro, senza condividere spazi e tempi, nalità e risorse. Ciascuno è solo.
Ciascuno partecipa alla demolizione dell’anima della comunità sociale.
Tutti ripetono, solo sfiorandosi, riti svuotati di signicato: l’andata e il ritorno dal lavoro, l’orario dei pasti, il sonno e la veglia, la visione di uguali programmi alla televisione. Formicai, direbbe Silvio Ornella, in cui ciascuno esegue il proprio compito avendo perso la capacità di riconoscersi nell’appartenenza, e di promuovere e mantenere relazioni signicative.
Tutto è groviglio inestricabile o ordine geometrico solo apparente.
Un’attenzione importante è affidata all’azione metaforica dei “tiratori di mat”, gli agricoltori che a Rauscedo, nel mese di gennaio, agiscono sui rami di vite che penetrano nelle grave e si arricciano incrociandosi tra loro, creando nodi quasi impossibili da sciogliere. Ma i tiratori recuperano un ordine, faticosamente isolano le barbatelle, ristabiliscono una possibilità e un’origine vitale, modificano il futuro. Nelle opere di Stefano Jus tutto ciò si traduce in verticalità compositive che si distendono lungo spazi orizzontali, formali, che inglobano il tempo del lavoro per farsi narrazione. Stefano Jus usa la metafora dei Tiratori di mat per evocare l’uomo di domani, capace di agire, di ritrovare una direzione comune, di riprendere dall’inizio la vita come soluzione feconda e fattiva.
La tavolozza scelta dall’artista riconduce alle sfumature del legno e delle acque frenate dalle rive, alle terre e alle luci calde dell’autunno, dell’ambiente in cui si radica l’esistenza non solo vegetale. Non mancano squarci di colore vivo, accenti di rosso, indaco, violetto che si insinuano tra i li di iuta degli sfondi e i lacerti delle carte usate nei collage.
Alla luminosità degli azzurri ventosi e alle luci aurorali è affidato il compito di rappresentare le attese e le promesse, il cambiamento del tempo, la visione di accadimenti futuri che possono nuovamente indicare aperture, suggerire nuove destinazioni. Sono vie che Stefano Jus recupera con la passione di sempre e riusa per creare, quasi fossero tessere, frammenti di vita nuova.
L’artista procede -dalla ricerca personale al progetto pedagogico- anche nel suo lavoro di docente della Scuola del mosaico di Spilimbergo. Le opere dei suoi alunni, qui presentati come “amici per e dell’arte”, hanno uno spazio privilegiato entro l’allestimento nella Galleria dedicata al Cardinale Costantini.
Insieme a loro Stefano Jus recupera elementi presenti lungo le rive del Tagliamento: sassi, legni, rifiuti, lacerti di metallo, plastiche, rovi e spine…. Tutto può essere rivisto in un nuovo assemblaggio, ritrovare un senso e dare forma all’insieme, scoprire nuove armonie possibili. L’intento formativo si fa subito evidente: dal momento del riconoscimento dell’essenziale, il singolo elemento diviene necessario e trova il suo senso nel dare un apporto all’insieme, ristabilendo relazioni positive e sostenibili con gli altri elementi. I nuovi rapporti non ubbidiscono solo a schemi rigidi e lineari, geometrici, non sono semplici aggregazioni tipiche dei “condomini – unioni solo formali”. Accogliendo differenze, rilievi, colori e contrasti, opportunità, associazioni concettuali oltre che estetiche, in ogni opera affiorano categorie poetiche vicine alla complessità del presente. Queste contaminazioni possono concorrere allo sviluppo di autenticità soggettive e comunitarie, disponibili ad accogliere il cambiamento, i nuovi indirizzi, un provvisorio movimento passionale di costruzione d’arte.
Le opere esposte danno conto di tutto questo, e i giovani artisti dimostrano di saper accettare la sfida, di poter utilizzare le tecniche antiche del mosaico per dire di sé e del mondo d’oggi, assemblando spazi, elementi, forme, materie e colori condividendo suggerimenti e attivando il piacere del “buon senso” e della libertà creativa individuale.
Ogni scambio visivo è fatto alla pari e in felice autonomia, con la consapevolezza delle esigenze del tutto, dell’insieme nale che in mostra è presente anche in un video.
Come nello Stendardo di Ur, antichissimo mosaico che accorpa senza stravolgere sia la guerra che la pace; i legni e le madreperle; le conchiglie e i sassi; … i tanti frammenti di vite elementari, ogni lavoro ricorda la provenienza, il mare primordiale, il viaggio e il vissuto e rivela nel futuro narrazioni spesso indicibili in altro modo.
Alessandra Santin
Programma:
DOMENICA 29 SETTEMBRE 2019, ORE 11.00
cerimonia inaugurale mostra “Il furmiàr” di Stefano Jus
DOMENICA 13 OTTOBRE 2019, ORE 16.00
Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo
F@mu 2019
C’era una volta – L’opera racconta: viaggio nell’arte di Stefano Jus con laboratorio creativo per le famiglie.
SABATO 19 OTTOBRE 2019
“Maestri” visita guidata alla mostra di Illegio
Tolmezzo (UD) a cura dell’Associazione “Amici della Galleria”. Ritrovo ore 12.45 davanti Biblioteca comunale di Zoppola, partenza ore 13.00 con pullman; rientro previsto ore 20.00. Informazioni e prenotazioni in Biblioteca
VENERDÌ 25 OTTOBRE 2019, ORE 20.45
“Sera di parole e musica” con Silvio Ornella e Paolo Jus
SABATO 9 NOVEMBRE 2019, ORE 16.00
“Land Art e mosaico” laboratorio per bambini 5-10 anni con Stefano Jus e i ragazzi neodiplomati alla Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo
MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE 2019, ORE 20.45
“Il Pordenone” lettura scenica
a cura di Roberto Pagura di Molino Rosenkranz dal libro “Intento in cose de prospectiva”
di Stefano Jus su Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto “il Pordenone”
Tutti gli eventi, tranne speci cati, si terranno presso la Galleria Civica d’Arte “Celso e Giovanni Costantini” – Piazza Indipendenza, 2 – 33080 Castions (Pordenone).
ingresso libero
Periodo ed orari di apertura mostra:
29 settembre – 24 novembre 2019
sabato e domenica dalle ore 15.00 alle 19.00
Info:
Ufficio Cultura del Comune di Zoppola tel: 0434.577526
e-mail: eventi@comune.zoppola.pn.it
Biblioteca Comunale
tel: 0434.979947
e-mail: biblioteca@comune.zoppola.pn.it
www.comune.zoppola.pn.it
Biografia
Stefano Jus nasce a Pordenone nel 1963
Si forma artisticamente con la figura del padre Duilio.
Dal 1984 al 1993 lavora in
uno studio di progettazione a
Pordenone collaborando con
diversi professionisti.
In questo periodo realizza dipinti murali di grande formato nel pordenonese e le vetrate di alcune chiese venete e friulane.
Parallelamente dal’85 il percorso pittorico è stato visibile
nelle mostre personali e collettive organizzate in Italia e
all’estero.
Nel 1995 fonda GIOCOFORMA, studio laboratorio per la
produzione di giocattoli e oggetti d’arredo.
Nel 1999 è invitato al concorso internazionale per EXPO
2000.
Dal 2000 espone delle sculture lignee di grande formato
in diversi comuni del Pordenonese e interviene con pittura,
scultura, mosaico in alcuni spazi pubblici del territorio
triveneto.
Tramite la Scuola Mosaicisti del Friuli rma diversi progetti
musivi realizzati nel territorio europeo.
Ultimamente si dedica anche alla realizzazione di “libri-
oggetto” dove cerca di mettere in relazione: forma,
immagine e testo.
Tra i riconoscimenti più importanti il primo premio alla
biennale di Padova nel 1986, premio TOP TEN Promosedia
Udine 1995, primo premio era internazionale di
Singapore 1997, premio CATAS 1998, secondo premio
EXPO 2000 Bauhaus Dessau 1999, premio internazionale
tendenza mosaico con un trittico per la chiesa di S.
Lorenzo (AQ) 2012.
Attualmente insegna disegno e colore presso la Scuola
Mosaicisti del Friuli e collabora per la realizzazione di
eventi teatrali e progetti legati al design.
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